LE CARATTERISTICHE DELL'OPERA BUZZATIANA
La
critica ha cercato di unificare la produzione di Buzzati, di trovare continuità
e caratteristiche comuni tra le varie opere ed è infatti stato considerato uno
scrittore di genere fantastico, anche se il fantastico di Buzzati è da
intendere in senso lato, poiché si combina con il fiabesco, il realismo, il
grottesco, il paradosso, il simbolismo, la metafisica, l’esistenzialismo, la
fantascienza e il romanticismo. Una caratteristica importante dell’opera di
Buzzati è infatti il rapporto fra realismo e fantastico, che si presentano
contemporaneamente anche se sembrano essere due componenti opposte: la
descrizione minuziosa, precisa e
oggettiva, derivante dalla scrittura giornalistica, dà credibilità al
fantastico e allo stesso tempo crea un contrasto di ambiti, supporto indispensabile
al fantastico stesso, dunque la rappresentazione della realtà risulta
anti-oggettiva e anti-realistica. Questo tipo di narrazione è utilizzato anche
da scrittori come Kafka, al quale Buzzati è stato continuamente paragonato, sia
per una questione di stile che di visione del mondo, anche però talvolta in
maniera forzata e eccessiva, e Poe, di
cui Buzzati si è dichiarato un assiduo lettore e dal quale ha tratto
ispirazione per la struttura del racconto e l’utilizzo di elementi “horror”.
Buzzati apprezza il genere fantastico perché esso trova espressione nella forma
del racconto, che nella sua brevità riesce ad accentrare, a svolgere e a
risolvere i temi narrativi con grande efficacia ed espressività; è verso il
finale che si concentra e spesso si ribalta il nucleo di avvenimenti posti
all’inizio, dopo che l’autore è riuscito a tenere alta l’attenzione del lettore
nel corso della narrazione; la tecnica arriva talvolta ad accostarsi ai
procedimenti tipici del racconto giallo, con elementi d’avventura e di suspence,
ma mentre nel giallo l’enigma è svelato razionalmente alla fine della storia,
il racconto fantastico di Buzzati preferisce un non-finale, rimanendo avvolto
nel mistero.
Il
romanzo è definito romanzo-racconto, in quanto non presenta una notevole estensione
e ha uno schema simile a quello del racconto, piuttosto semplice, come in
“Barnabo delle montagne” e “Il segreto del bosco vecchio”, che hanno una
struttura fiabesca, o “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, che è
proprio identificata come favola. “Il deserto dei tartari” presenta invece una
maggiore complessità, per quanto riguarda l’interpretazione, gli influssi
letterari e culturali e lo stile; anche la struttura è diversa, infatti la
trama è quasi inesistente ed incentrata tutta sull’attesa e sulla speranza che
qualcosa possa accadere nella solitudine e nella desolazione della fortezza
all’interno della quale è ambientata la vicenda e sui pensieri dei personaggi.
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